Warhammer 40,000: Space Marine – Master Crafted Edition, un ritorno discutibile

La Master Crafted Edition di Warhammer 40,000: Space Marine offre più domande che risposte. Scopri perché.

Ritrovarsi a rivivere le avventure di Demetrian Titus nell’universo di Warhammer 40,000 è sempre un’emozione, ma ci si può ancora chiedere: c’era davvero bisogno di una nuova edizione rimasterizzata? Con l’uscita di Warhammer 40,000: Space Marine – Master Crafted Edition, questa domanda aleggia nel mondo dei videogiocatori. Il titolo originale, lanciato nel 2011, ha mantenuto il suo fascino e, a ben vedere, non ha necessità di ulteriori ritocchi significativi. Parliamo di una remaster che sembra più un ritocco superficiale che un vero aggiornamento.

Dettagli tecnici e disponibilità

Il gioco, sviluppato da SneakyBox e pubblicato da Relic Entertainment e SEGA, ha un prezzo di € 39,99. È già disponibile su PC tramite Steam e Microsoft Store, nonché su Xbox Series X|S. La localizzazione è completa e il gioco include modalità multiplayer sia competitive che cooperative online, con una classificazione PEGI di 18+. Nonostante queste caratteristiche, la domanda persiste: cosa porta di nuovo questa edizione?

Le novità della remaster

Uno degli aspetti che colpiscono di più in questa edizione è il miglioramento delle texture. Anche se, a ben vedere, tali miglioramenti non sono così strabilianti come ci si aspetterebbe. Le texture appaiono solo leggermente più nitide, mentre la qualità generale rimane su livelli discreti. È come se avessero dato una passata di vernice a un muro già solido, senza realmente risolvere i problemi di fondo. Inoltre, il supporto per il 4K, tanto pubblicizzato, era già presente nell’originale su PC, quindi non si tratta di una vera novità.

Modifiche all’interfaccia e controlli

Le modifiche apportate all’interfaccia e allo schema di controlli non hanno convinto. L’interfaccia rinnovata ha perso l’unicità che caratterizzava il titolo originale, mentre la nuova ruota delle armi oscura grandemente la visuale, rendendo difficile comprendere da dove provengano gli attacchi nemici. Questo cambiamento sembra più un passo indietro che un miglioramento. È come se si fosse deciso di complicare un sistema già collaudato, senza considerare l’esperienza dell’utente.

Un’edizione superflua?

Il sentimento generale sembra essere chiaro: la Master Crafted Edition risulta sostanzialmente superflua. Nonostante l’intento di riportare alla luce un classico, le modifiche apportate non giustificano il costo richiesto. SEGA e Relic avevano già offerto una versione Anniversary nel 2021, che includeva tutti i DLC e miglioramenti significativi, rendendo questa nuova edizione un prodotto di dubbia necessità. Se l’obiettivo era cavalcare l’onda del successo di Warhammer 40,000: Space Marine 2, questa strategia potrebbe non rivelarsi vincente.

Prestazioni e problematiche tecniche

Da un punto di vista prestazionale, il gioco si comporta bene. Testato su una configurazione di alto livello con un AMD Ryzen 7 7800X3D e una GeForce RTX 4060Ti, Space Marine gira senza problemi, mantenendo frame rate superiori ai 100 FPS. Tuttavia, ci sono stati alcuni crash al desktop e momenti in cui lo schermo diventava nero, il che è inaccettabile per un titolo remaster. La stabilità è fondamentale, e questi problemi possono rovinare l’esperienza di gioco.

Riflessioni finali

In definitiva, Warhammer 40,000: Space Marine – Master Crafted Edition si presenta come un tentativo di riproporre un classico senza apportare reali miglioramenti. Le modifiche marginali e il costo elevato lasciano il giocatore con più domande che risposte. Sebbene il gioco originale possieda ancora un fascino innegabile, questo nuovo capitolo sembra più una patch costosa che un vero e proprio upgrade. Se non fosse per l’edizione Anniversary, ci si potrebbe chiedere se valga la pena investire in questa remaster. Forse, se proprio desiderate rivivere la storia di Demetrian Titus, potrebbe essere una soluzione, ma il consiglio è di considerare le opzioni già disponibili.

Scritto da AiAdhubMedia

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