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La Corte Costituzionale ha recentemente emesso una sentenza di grande rilevanza, la n. 5 del 2025, riguardante la competenza del TAR Lazio in merito ai provvedimenti relativi ai giochi pubblici. Tale decisione è giunta dopo che il TAR Piemonte aveva sollevato dubbi sulla legittimità di una norma che attribuisce esclusivamente al TAR Lazio la competenza su queste controversie, creando un’importante discussione giuridica.
La questione della competenza giurisdizionale
La norma in questione è contenuta nell’articolo 135 del codice del processo amministrativo, precisamente nella lettera q-quater. Questa disposizione è stata esaminata alla luce di vari articoli della Costituzione, tra cui gli articoli 3, 25, 76 e 125. La Corte, con la sua decisione, ha ritenuto che tale norma non contravvenga ai principi fondamentali stabiliti dalla Costituzione, respingendo le obiezioni sollevate dal TAR Piemonte.
Unificazione delle controversie
Un aspetto cruciale evidenziato dalla Corte è che la concentrazione delle controversie relative ai provvedimenti dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (A.D.M.) presso un unico tribunale, il TAR Lazio, non rappresenta una violazione irragionevole delle norme di competenza giurisdizionale. Infatti, gli atti emessi dall’A.D.M. hanno una portata nazionale e mirano a tutelare interessi pubblici di grande rilevanza.
Interessi pubblici e gestione unitaria
La Corte ha sottolineato che i provvedimenti dell’A.D.M.
sono essenziali per garantire un coordinamento efficace nella gestione delle concessioni di gioco pubblico a livello nazionale. Anche quando tali provvedimenti provengono da direzioni territoriali dell’Agenzia, gli interessi pubblici in gioco giustificano la centralizzazione delle competenze presso il TAR Lazio.
Vantaggi di una visione d’insieme
Avere un unico tribunale competente per le controversie sui giochi pubblici consente una visione d’insieme che supera le limitazioni di una competenza territoriale frammentata. Questo approccio favorisce una maggiore coerenza nelle decisioni giurisdizionali, fondamentale per la certezza del diritto e la tutela degli interessi collettivi.
La Corte ha evidenziato che, per gestire efficacemente gli interessi di rilevanza nazionale, è necessario assegnare a un solo tribunale la responsabilità di tali controversie. Ciò non solo semplifica il processo giuridico, ma assicura anche che le decisioni siano uniformi e coerenti, migliorando l’efficacia dell’intero sistema giuridico.
Altre questioni legali sollevate
In un contesto giuridico più ampio, la Corte ha anche affrontato altre questioni relative alla legittimità di normative specifiche. Ad esempio, con l’ordinanza interlocutoria n. 32234/2025, la Cassazione ha sollevato questioni di legittimità costituzionale riguardo all’obbligo di versare un contributo unificato per l’iscrizione delle cause civili. Questo aspetto è stato considerato problematico, poiché la mancata registrazione della causa non dipenderebbe da una decisione giuridica, ma da procedure burocratiche che potrebbero ostacolare l’accesso alla giustizia.
Inoltre, la Corte ha preso in considerazione la questione dell’impatto economico di tali normative sull’accesso alla giustizia, constatando che potrebbero violare i diritti costituzionali degli individui, specialmente per quelli in difficoltà economiche.
La sentenza della Corte Costituzionale conferma la competenza del TAR Lazio sui giochi pubblici e pone l’accento sull’importanza di una gestione centralizzata e coerente delle controversie di rilevanza nazionale, sottolineando il fondamentale equilibrio tra interessi pubblici e il diritto di accesso alla giustizia.

