La doppia vita di un creator appassionato di gaming

Raffaele Bottone, futuro medico e creator di gaming, racconta la sua passione e la sua carriera.

Raffaele Bottone, un nome che sta guadagnando sempre più popolarità nel panorama videoludico italiano, è un giovane di 33 anni originario di Pagani. Durante il giorno si prepara a diventare medico, ma di notte si trasforma in uno dei volti più noti di Playstation Italia, con una community di oltre 60 mila follower su Instagram e quasi 150 mila su TikTok. La sua storia è un esempio di come si possano conciliare passioni diverse, portando a risultati sorprendenti.

Il soprannome che racconta una storia

Il nickname di Raffaele, “IlSolitoMute”, ha radici profonde nella sua prima esperienza nel mondo dei videogiochi. Era il 2016 quando, insieme ad altri appassionati, fondò la community “Rainbow6ItaCom” dedicata a Rainbow Six Siege, un gioco sviluppato da Ubisoft. Iniziarono su Facebook, condividendo curiosità e segreti della saga, firmandosi con i nomi dei personaggi. Raffaele, in quel contesto, scelse il nome Mute, e da allora quel soprannome è rimasto con lui, evolvendosi nella persona che è oggi.

Un’infanzia che profuma di tecnologia

Ma da dove nasce questa passione? Raffaele ricorda che il suo avvicinamento ai videogiochi non è stato convenzionale. Non era uno di quei bambini che chiedevano insistentemente giochi ai genitori. Anzi, era più un osservatore. Sua madre, Annamaria, insegnava e, durante le pause, sentiva i suoi alunni parlare di videogiochi. Un giorno, per non lasciarlo indietro, decise di regalargli una Playstation 1. E da quel momento, tutto è cambiato.

I limiti imposti dai genitori

Raffaele ammette che la sua famiglia era molto attenta. Con una sorella a casa, i genitori avevano stabilito delle regole chiare: un’ora al giorno per giocare. Un approccio che, a suo dire, ha contribuito a mantenere un equilibrio tra studio e svago, fondamentale per il suo sviluppo.

Il primo gioco e la svolta

Il primo gioco di Raffaele? Una sorpresa! Non si trattava di un titolo epico, ma di un gioco ispirato alle Spice Girls, abbinato a Hercules e Tarzan. Strano, vero? Eppure, è proprio questo che ricorda con affetto. La vera svolta però è arrivata con Rainbow Six Siege, che ha catapultato Raffaele nel mondo del gaming professionale. Dopo il successo della pagina, Ubisoft ha iniziato a collaborare con lui, portandolo a eventi in tutto il mondo, da Canada a Germania, da Francia a Spagna. Un sogno che si avvera.

Radici profonde e ambizioni alte

Nonostante le esperienze all’estero, Raffaele è molto legato alle sue radici. Ha recentemente acquistato casa a Sant’Egidio del Monte Albino e non ha intenzione di allontanarsi dalla sua terra. La sua identità è fortemente legata alla Campania e alla sua cultura. E questa passione per la propria regione si riflette anche nel suo lavoro.

Il lavoro con Playstation

Da quattro anni, Raffaele è uno dei dieci volti di Playstation Italia. Il suo compito? Provare giochi in anteprima e condividere novità sui social. Un lavoro che non solo lo appassiona, ma gli permette anche di partecipare a eventi di grande rilevanza come il Comicon. Un palcoscenico importante per chi ama il gaming e la tecnologia.

Il Comicon e il cosplay

Raffaele ha partecipato alla Mostra del Comicon, un evento imperdibile per gli appassionati. Qui ha avuto l’opportunità di interagire con altri creator e di esplorare il mondo del cosplay. Ricorda con un sorriso i suoi tentativi di travestirsi, inclusa una versione “Clark Kent” di Superman, che, ammette, non era esattamente riuscita.

Un futuro tra medicina e gaming

Raffaele è consapevole che la sua carriera di creator è appassionante e stimolante, ma non intende sacrificare i suoi sogni di diventare medico. La sua determinazione è chiara: vuole portare avanti entrambi i percorsi. E, nonostante la doppia vita possa allungare i tempi, crede che il vero valore risieda nel percorso stesso e nell’impegno che si mette in ciò che si fa.

Un messaggio per le nuove generazioni

Il suo messaggio per i giovani è chiaro: studiare e impegnarsi in quello che si ama. Raffaele è convinto che, se un tempo i ragazzi sognavano di diventare calciatori, ora molti aspirano a diventare creator. E questo cambiamento richiede una maggiore educazione online, una consapevolezza che è essenziale per affrontare un mondo sempre più digitale.

Scritto da AiAdhubMedia

Anteprima sul controller Xbox Pro: cosa aspettarsi

Milan Games Week & Cartoomics 2025: un appuntamento da non perdere