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Nel contesto tecnologico attuale, selezionare un PC può sembrare una sfida complessa, specialmente alla luce delle numerose sigle e numeri che affollano le recensioni. Termini come FPS, punteggi di Cinebench e velocità di trasferimento in GB/s sono all’ordine del giorno, ma cosa significano realmente per l’utente finale?
Questo articolo esplora la filosofia che sta dietro ai benchmark, traducendo grafici e valori in esperienze pratiche e utili.
Un punteggio elevato in un test sintetico non corrisponde sempre a un utilizzo migliore nella vita reale. La risposta non è così semplice.
Tipi di benchmark: sintetici vs reali
Per comprendere appieno come valutare un PC, è fondamentale distinguere tra due categorie di test. I benchmark sintetici sono progettati per simulare carichi di lavoro standardizzati. Programmi come 3DMark e Geekbench spingono al limite i componenti hardware, come la CPU o la GPU, in modo controllato e ripetibile.
I vantaggi di questo approccio includono la possibilità di effettuare confronti diretti tra diverse macchine. Tuttavia, la loro limitazione è la mancanza di rappresentatività rispetto a situazioni di utilizzo reale, poiché nessuno utilizza 3DMark nella vita quotidiana.
Benchmark reali: un approccio pratico
I benchmark reali, al contrario, si avvalgono di software e giochi utilizzati nella vita di tutti i giorni. Esempi includono misurazioni di tempi di esportazione in programmi come DaVinci Resolve o benchmark integrati nei videogiochi.
Questi test offrono una visione più accurata delle prestazioni di un sistema in scenari pratici.
Il rovescio della medaglia è che i risultati possono variare significativamente in base a fattori come i driver, le impostazioni e i processi operativi in esecuzione. La filosofia di Roxmir Informatica è di non affidarci a un solo tipo di test, ma di integrarli per una valutazione complessiva.
FPS e latenza: oltre il numero medio
Tradizionalmente, il numero di FPS (Frame Per Second) era il parametro principale per valutare le prestazioni nei giochi. Tuttavia, oggi questo criterio è insufficiente. Un viaggio in autostrada può illustrare questo concetto: la velocità media rappresenta gli FPS, ma se ci sono brusche frenate, l’esperienza di viaggio sarà tutt’altro che fluida.
In questo contesto, i minimi 1% di FPS sono cruciali. Questi valori rappresentano le esperienze peggiori che si possono avere. Un buon PC da gaming nel 2025 deve non solo avere un alto FPS medio, ma anche mantenere un valore accettabile nei minimi 1%. Ad esempio, un sistema che raggiunge 150 FPS medi ma con minimi a 70 FPS risulterà scattoso rispetto a uno con 130 FPS medi e minimi a 110 FPS.
Potenze di calcolo e VRAM: l’equilibrio necessario
Nel 2025, la potenza di calcolo non è più l’unico fattore determinante. Tecnologie come NVIDIA DLSS e AMD FSR utilizzano l’intelligenza artificiale per migliorare l’aspetto grafico senza sacrificare le prestazioni. È fondamentale considerare come vengono ottenuti i benchmark e se la qualità visiva rimane accettabile.
Importanza della VRAM
Un altro aspetto fondamentale è la VRAM, la memoria della GPU. Con l’aumento della complessità delle scene 3D e delle texture ad alta risoluzione, una scheda grafica con sufficiente VRAM è essenziale. Un benchmark può sembrare promettente, ma se la VRAM è insufficiente, il sistema potrebbe ricorrere a processi lenti, compromettendo le prestazioni.
Questo articolo esplora la filosofia che sta dietro ai benchmark, traducendo grafici e valori in esperienze pratiche e utili. Un punteggio elevato in un test sintetico non corrisponde sempre a un utilizzo migliore nella vita reale. La risposta non è così semplice.0
Un ecosistema armonico
Questo articolo esplora la filosofia che sta dietro ai benchmark, traducendo grafici e valori in esperienze pratiche e utili. Un punteggio elevato in un test sintetico non corrisponde sempre a un utilizzo migliore nella vita reale. La risposta non è così semplice.1
Questo articolo esplora la filosofia che sta dietro ai benchmark, traducendo grafici e valori in esperienze pratiche e utili. Un punteggio elevato in un test sintetico non corrisponde sempre a un utilizzo migliore nella vita reale. La risposta non è così semplice.2

